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ROMA: Santo Alligo | Antologica 1960-2014 | Galleria l’Opera

Creato il 06 aprile 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

Santo Alligo   Antologica  1960-2014

Testi critici di:

 Vittorio Sgarbi, Armando Audoli, Adriano Olivieri, Manuel Carrera

Progetto Grafico: Santo Alligo

Inaugurazione: giovedì 10 aprile ore 18.00

Giovedì 10 aprile – Sabato 10 maggio 2014

Caro politico…ti scrivo 2014 Terracotta dipinta, Plexiglass | Painted terracotta, Perspex, 56x36x28 cm Courtesy Galleria L’Opera

Caro politico…ti scrivo
2014
Terracotta dipinta, Plexiglass | Painted terracotta, Perspex, 56x36x28 cm
Courtesy Galleria L’Opera

La Galleria l’Opera è lieta di proporre la mostra personale dedicata alle opere di Santo Alligo. Scultore, pittore, grafico, bibliofilo, esperto d’illustrazione, Alligo vive e lavora a Torino e presenta per la prima volta nella capitale una mostra a carattere antologico sulla sua produzione artistica.

Nell’arco di quarant’anni circa l’artista ha prodotto opere diverse per tecnica, carattere e risultato ma accumunate da una vivida fantasia e dall’innata capacità di osservazione delle cose. Caratteristiche che hanno prodotto un’opera variegata ma audace nel modo di porsi diretto, privo di complicazioni concettuali. La semplicità, mai banale, e all’origine di questa forza espressiva che ha, com’è stato scritto da Vittorio Sgarbi in occasione di una recentemente mostra torinese, “il sapore di buono… senza finzioni e mediazioni”.

La mostra presenterà una serie di sorprendenti ritratti dedicati ad amici e parenti eseguiti tra gli anni Sessanta e Settanta, alcuni bronzi e legni di notevole impatto visivo, tele e disegni eseguiti con uno

spiccato senso dell’ironia e del paradosso, una cospicua serie di terrecotte di gusto pop ma in una declinazione nostrana mista di raffinatezze e rusticità.

Con disinvoltura Alligo cambia mezzi, materiali e registro espressivo restando tuttavia coerente alle proprie passioni, al proprio gusto, a un modo di essere impetuoso ma genuino che crediamo il pubblico possa apprezzare.

No! 2014 Terracotta dipinta, Acrilico, Smalto | Painted terracotta, Acrylic, Enamel, 120x80 cm Courtesy Galleria L’Opera

No!
2014
Terracotta dipinta, Acrilico, Smalto | Painted terracotta, Acrylic, Enamel, 120×80 cm
Courtesy Galleria L’Opera

biografia

Santo Alligo nasce a Roccalumera, in provincia di Messina, nel 1948. Nel 1953 si trasferisce a Torino con la famiglia. Ben presto mostra spiccate capacità creative e inizia a frequentare la Civica Scuola d’Arte Ceramica. Questo inizio trova una continuità grazie a Gilberto Zorio che lo indirizza all’atelier della ceramista Anna Maria Carusi, dove trascorrerà alcuni anni completando un apprendistato sulla tecnica della creta applicata anche a sculture di grandi dimensioni. Dopo una serie di occupazioni modeste, ma che gli consentono di essere indipendente, trova impiego presso la più prestigiosa agenzia pubblicitaria d’Italia: lo studio Armando Testa. Qui, nel 1967, scolpì nel poliuretano espanso il celebre Pippo, l’ippopotamo della pubblicità. Seguirono altri lavori importanti, ideati per Testa e poi per una seconda agenzia, ai quali si accompagnarono con sempre maggiore frequenza bronzi, terrecotte, dipinti, illustrazioni nati dalla personale e libera ispirazione creativa. In una parte di questa produzione privata il linguaggio della pubblicità, permutato in quello artistico, appare stravolto in ordine di finalità e risulta rigenerato in una combinazione estetica attraente.

Semplicità e immediatezza diventano le parole d’ordine dell’Alligo artista che intanto si afferma come bibliofilo accanito e soprattutto come esperto, a livello nazionale, sulla storia dell’illustrazione internazionale, argomento sul quale scrive numerosi saggi alcuni dei quali meritori di aver fatto conoscere, per primi, grandi illustratori stranieri misconosciuti nel nostro paese. A queste attività si è venuta a sommare quella di giornalista specializzato nel mondo dell’editoria e dell’illustrazione e, in questa veste, pubblica su “La Stampa” e su “Il sole 24 Ore”.

Galleria l’Opera

Via di Monserrato, 40

00186 Roma

Tel. +39 0668802469

[email protected]

http://www.gallerialopera.com

Orario dal martedì al sabato dalle 15 alle 20

Hours from Tuesday to Saturday from 3:00 pm to 8:00 pm

Lunedì e mattina su appuntamento

Monday and morning by appointment

Santo nel buco 1993 Terracotta, Gesso, Sabbia | Terracotta, Chalk, Sand, 43x43 cm Courtesy Galleria L’Opera

Santo nel buco
1993
Terracotta, Gesso, Sabbia | Terracotta, Chalk, Sand, 43×43 cm
Courtesy Galleria L’Opera

Santo Alligo   Anthological Exhibition   1960-2014

Critical Essays by:

Vittorio Sgarbi, Armando Audoli, Adriano Olivieri, Manuel Carrera

Graphic Design: Santo Alligo

Vernissage: Thursday 10th April – 6.00 p.m.

Thursday 10th April – Saturday 10th May 2014
 

The Galleria l’Opera is proud to present works by sculptor, painter, graphic artist, bibliophile, and expert illustrator Santo Alligo (1948- ), who lives and works in Turin.  Alligo’s first Roman exhibition is an eclectic collection of his most important artistic production.

During these past forty years Alligo has produced a wide variety of works, as far as techniques and themes go.  Yet, their common denominator is a vivid imagination and the innate quality with which this artist observes the environment around us.  Hence, Alligo was able to produce many diverse works, nevertheless direct and easy to follow when it comes to discern their inner message. Simplicity, though never gratuitous, is the source of Alligo’s expressive force which—as stated by Italian art critic, cultural commentator, and politician Vittorio Sgarbi (1952- ) during a recent art exhibition in Turin—”tastes good [...], it is not conceited, and it is not artificial.”

This art show features a series of astounding portraits of friends and family done between the 1960s and 1970s, a few bronze sculptures and wood carvings, both visually impressive, canvases and drawings done with a keen sense of irony and paradox, and a considerable number of pop-like pottery where the rustic is combined with the refined.

Alligo is able to combine mediums, materials, and expressive registers; yet, he is faithful to his passions, taste, and nature (both impetuous and genuine).  Hence, Galleria l’Opera is sure that the public will appreciate his work.

biography

Santo Alligo was born in Roccalumera, in the province of Messina, in 1948.  In 1953, Alligo moved to Turin with his family where he attended the Civica Scuola d’Arte Ceramica.  Italian artist Gilberto Zorio (1944- ), associated with the Italian movement Arte Povera (Poor Art), introduced Alligo to Italian ceramist Anna Maria Carusi who offered him an internship on clay technique which he also applied to big-dimension sculptures.  After a hiatus of a few years whereby he had to work outside the field of art in order to support himself, Alligo eventually was successful at securing a job at the most prestigious Italian advertisement agency: the Armando Testa study.  It was here, in 1967, that Alligo sculpted in polyurethane the famous Pippo, a blue hippopotamus that advertised diapers for a well-known diaper company.  Then came other important projects, all for Testa, soon followed by another advertisement agency.  All this was accompanied by bronze and clay sculptures, paintings, and illustrations, all inspired by Alligo’s creativeness.  The advertisement message was thus transformed by Alligo into art and regenerated into an attractive esthetic work.

Simplicity and immediateness are the keywords of Alligo the artist, the bibliophile, and particularly the nationally-acclaimed expert of the history of international illustration, about which he wrote numerous articles, thus introducing otherwise unknown foreign illustrators to the Italian public.  Additionally, Alligo is also a well-appreciated journalist specialized in editorials and illustrations, with columns and illustration in the prestigious Italian newspapers La Stampa and Il Sole 24 Ore.

PIPPO

…e dopo tutti a nanna!

La genesi di Pippo, l’ippopotamo dei pannolini Lines

L’ippopotamo scolpito, in due pezzi di poliuretano espanso, da Piero Gilardi è abbandonato dopo una prima serie di Caroselli. Sulla base di un logotipo al tratto – ripreso da una rivista americana mentre il colore azzurro s’ispirava a una scultura dell’antico Egitto – Testa e l’art senior Aldo Lanfranco, affidarono a me, grafico e scultore alle dipendenze dell’agenzia, la realizzazione di un ippopotamo che si potesse muovere. Realizzai allora, con coltello e forbici, un primo modello in poliuretano e successivamente l’opera in scala reale. Il collaudo avvenne in Corso Massimo d’Azeglio a Torino, ma questo primo Pippo non soddisfece pienamente la direzione.

Su disegno di Silvano Guidone, altro art dell’agenzia, ne scolpii allora un secondo direttamente in grandezza naturale, ma anche quest’ultimo non incontrò il gusto di Testa.

Intrapresi così un nuovo modellino sulla base di alcuni miei disegni – Testa in quel momento ha altro cui pensare perché sta trasferendo l’agenzia da Corso Massimo in corso Quintino Sella – questa volta con risultati soddisfacenti. Per i meccanismi interni mi aiutò Antonello Beniamino, fotografo dello Studio con il pallino della meccanica. Con le dovute modifiche per renderlo più agile nei movimenti, provammo l’ippopotamo, a Valle Ceppi, con il regista Corrado Farina che però non se la sentì di girare il carosello; correva l’anno 1967. La regia dei caroselli fu affidata a Ezio Perardi mentre i due ragazzi all’interno del pupazzo erano Loris Dalmasso e Walter Danzero, dipendenti dello Studio.

Compiuti i diciotto anni, parto per il servizio militare. Circa quattro anni dopo, l’agenzia mi affida la realizzazione di un nuovo Pippo perché il primo si è ormai deteriorato. Per questo secondo incarico, chiedo a un amico, il chimico Remo Testa, di fare una vernice azzurra che renda la pelle dell’ippopotamo più resistente e meno soggetta all’usura. Nel 1972 si conclude definitivamente la mia collaborazione con l’agenzia Testa.

Dieci anni dopo tuttavia mi chiede di scolpirne un terzo esemplare del Pippo in sostituzione del deteriorato secondo, ma il mio impiego in altra agenzia m’impedì di accettare questo ulteriore incarico. Lo Studio Testa si rivolse allora a Silvio Conti coadiuvato da Danzero, entrambi impiegati come scenografi alla Delfa Film.

Sulla lavorazione di quest’ultimo “La Stampa”, nel 1984, pubblicò un articolo che innescò una piccola querelle – mai risolta – tra me e Testa sulla paternità del Pippo.

Santo Alligo, 2 gennaio 2006 per mondocarosello.com


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